PORTOGALLO ON THE ROAD

Siediti al sole.
Abdica, e sii re di te stesso. 


My travel diary
DAY 1 
ven 19.08.2016

Di solito, il giorno della partenza di quasi tutti i miei viaggi è accompagnato da un simpaticissimo raffreddore psico-somatico. Sarà che il fisico non ce la fa a reggere le vibrazioni dello scodinzolìo che nei giorni precedenti mi assale o sarà solo l'ansia di voler fare tutto, tutto insieme, subito.
Stavolta parto senza zenzero-miele-cannella-fazzoletti, sicura che farò tutto con calma, con mille ore di sonno da recuperare, l'amica fidata, lo zaino di una vita e senza avere prenotato assolutamente nulla. Cazzo, solo un aAirBnB le prime due notti..vabè, shanti.
Partenza alle 9 di mattina da adorabile località balneare pugliese teatro di storie che solo l'estate potrà raccontare al tuo futuro fegato trapiantato, arrivo a Bari con tre ore di sonno, alito di Tennent's, capelli stranamente lanosi, mani sporche di cornetto alla crema e occhiali da sole stile Amy Winehouse. Scambio di tre sillabe con la mia compagna di avventure (anche lei reduce di guerre stellari) e assalto con conquista prepotente dell'ultima fila nel Flixbus per Roma (partenza ore 11.10 arrivo ore 16.30, 15€). Cazzo, solo una fermata a Candela..vabè, calma e pizza di patate preparata a casa da bravi terroni.
Arrivo a Roma, occupazione legale di un tavolino di un bar in zona Termini dove, di fronte a 15€ di birre, si avvicendano faccende femminili: limare le unghie, togliere e mettere lo smalto, caricare il telefono per i selfie con il selfie-stick, parlare di assorbenti e di fatti, gossip e opinioni inutili. Barcollo verso il Terravision bus per Ciampino (senza ammortizzatori, a prova di sbratto), arrivo in aeroporto bestemmiando come solo vere donne sanno fare e per ingannare l'attesa di mezz'ora prima dell'imbarco, rottura di palle a tutti, tutti, gli operatori del banco Unicef e del ristorante di fronte l'ala A. Che bello.
Imbarco e risveglio a Porto.
Ma il freddo? Tuttappppporto?
In metro (2,45€) arriviamo dritte in centro dove ci attendono 15 gradi, vento bello fresco e voglia di andare a dormi..eeeeeeeh no, la casa è esattamente all'angolo di una bella zona che di "notte note killer sangue nelle mie pupilleeeeee"..

DAY 2
sab 20.08.2016
Sveglia alle 8, ma in Italia sono le 9, allora ritorniamo a dormire e ci svegliamo alle 10 ma italiane o portoghesi? Vabè, easy e caffè solubile.
Colazione in strada, giusto fuori la porta di casa, in pigiama e occhiali, al sole. Mò si. Buongiorno, benvenute. Che si fa? Ieri sera ci dicevano di perderci per la città, essendo piccola non avremmo avuto bisogno di seguire un percorso o una guida. Ma contando lo stato psico-fisico in cui ci troviamo, ci servirebbe un piccolo aiuto stamattina, a partire da una seconda colazione, stavolta tipica locale: bar in Pç. Carlos Alberto, dois pastels de nata e due espresso.
Dato il tempo fresco e il vento forte, decidiamo di non andare ad Afurada e a Praia Estrela do Mar, dove prendere un po' di sole sul fiume e diamo fiducia all'itinerario Lonely Planet. da Pç. de Lisboa camminiamo verso la bella torre barocca dos Clérigos, attraversando per un pezzo Av. dos Aliados, ma effettivamente i palazzi beaux-arts ci annoiano dopo i primi due isolati. Basta itinerario, scendiamo verso il fiume a naso: attraversiamo il quartiere Ribeira in tutta calma, per salire sul Terreiro da Sé e finalmente scendere verso il bel lungofiume. Camminando tra viuzze strette della bassa Ribeira arriviamo meravigliate al ponte Luís I, un capolavoro suddiviso in ponte superiore (per pedoni e linea metro) e inferiore (per il traffico ordinario e con uno stretto marciapiede per i pedoni). Ci dirigiamo al di là del fiume camminando sulla parte superiore per arrivare alla Teleferica di Gaia che con 8€(a/r) e due degustazioni di vino gratuite (magicamente diventeranno cinque dopo soli pochi minuti) arriviamo sul lungofiume e senza neanche dircelo, ci dirigiamo verso la cantina di degustazione parte del biglietto. Dopo due (cinque) degustazioni di vino bianco, rosé e rosso andiamo a caccia di cibo. Attraversiamo il ponte nuovamente, stavolta dal basso e scegliamo "O buraquino", una trattoria proprio sul fiume. Si, si, il cibo era buonissimo, l'atmosfera anche e il rapporto qualità-prezzo abbastanza buono. Ma i camerieri gentili e cordiali sono stati la vera svolta dell'ora pranzo. Tornando verso il centro ci ricordiamo di aver letto sulla mia amatissima Lonely Planet che, per ammirare l'arte di strada, graffiti e murales interessanti, "non si dovrebbe perdere la stazione metro di Lapa". Ok, let's go.
Prendiamo la metro, pulita e veloce e arriviamo a Lapa. O nel Far West. Ma i murales? Una decina di pezzi in colori primari, un murales di due persone con lo strabismo di venere e qualche tag e scritta qua e là. Vabè, ritirata spagnola.
Passeggiata verso casa, doccia e trucco e parrucco per andare a spaccare Porto cantando "Tonight is the night" e con tutte le buone intenzioni che prevalevano sul sonno incombente.
Proprio sopra Rua do Coinceçao si diramano tre stradine piene di bar, locali e ristoranti. Situazione divertente, centinaia di persone di genere misto, locali di ogni tipo e musica varia. Finiamo la serata entrando e uscendo da un locale gay friendly con musica swing e camminando con svariate Super Bock in mano per le vie del bellissimo centro.

DAY 3 
dom 21.08.2016

Andiamo a Coimbra? O atraversiamo un pezzo del Camino di Santiago de Compostela? Restiamo a Porto un altro anno? La stazione di Sao Bento è un museo di dipinti e azulejos a cielo aperto. Da lì fermata a Campaña e treno per Coimbra (13€). Finalmente lasciamo il fresco/freddo di Porto e arriviamo nel forno di Coimbra: escursione termica di 20 gradi in 24 ore. Zaino in spalla e iniziamo a salire in direzione Velha Universidad. Pare facile, ma le coloratissime stradine adornate di centrini e installazioni di ricami fatti a mano sono solo in salita. E salita ripidissima. Troppo ripida, optiamo per un tour praticamente in taxi. Che sfigate, lo so.. Vabè, keep calm and eat bacalhau e pastels.
Riprendiamo il treno, dirette verso Lisbona, dove ci aspetta una certa Lorie e la sua stanza (airbnb) che mai si presenterà e che assillerò telematicamente fino alla morte per avere i miei soldi indietro a suon di fuck you bitch. Prenotiamo al volo una stanza alla Pensione Globo (Rua do Teixeira, pieno Bairro Alto, 37€ doppia con bagno) e decidiamo anche qui di non perdere neanche un secondo per esplorare questo favoloso Portugal. Usciamo senza mappa nè direzione precisa, finiamo in una trattoria in zona Rossio tale "Milano - cucina tipica portoghese", orribile cena ma buonissimo vino, la quale bottiglia finirà per le strade del Bairro Alto, zona vivissima di notte ma popolata da studenti erasmus, spacciatori "hashish-marijuana-cocaina?" e stranieri ubriachi di "6 shots 5€".

DAY 4 
lun 22.08.2016

Sveglia relativamente presto e gambe in spalla e bolo de arroz in bocca alla scoperta dell bella Lisboa. Nonostante il biglietto giornaliero per tutti i mezzi pubblici costi 6€, preferiamo camminare da Bairro Alto fino all'Alfama, passando per Av. da Libertade, Pr. dos Restauradores, Pr. da Figueira, Rua da Madalena e su per i vicoli in stile quartieri spagnoli napoletani per raggiungere il Castelo de São Jorge (entrata 8,50€) e la Sé, la cattedrale che sembra una fortezza e che unisce diversi stili tra cui romanico e gotico. Ci districhiamo dai vicoli sempre più belli in direzione mare per raggiungere Pr. do Comércio da dove iniziamo la risalita su Rua Aurea per passare dall'Elevador de Santa Justa e prendere il tram che risale Cç. da Gloria e arriva al Miradouro de São Pedro de Alcântara. Casa.
Aperitivo al tramonto al Miradouro de Santa Caterina (vale il viaggio, assolutamente) di fronte il Museo de la Farmacia dove Super Bock e misto toast scendono lenti tra le note di artisti di strada che cantano e suonano a rotazione nella piccola piazzetta. Uno dei tramonti più belli, colorati e dolci che abbia mai vistto nella vita. 
Tarda cena in Alfama al Cruces Credo.

DAY 5 
mar 23.08.2016

Sveglia e colazione in strada, è dal primo giorno a Porto che scendo a prendere il caffè e lo beviamo fumando una sigaretta e mangiando qualche bontà locale per strada. Il cibo in Portogallo è vario ma semplice, personalmente non mangio pesce per una questione di gusti, ma carne, verdure e dolci sono buonissimi ovunque.
Sì, lo so, è pazzesco ma non mangio né pesce né crostacei né molluschi.
Basta, andiamo al mare. Metro per Pr. de España e poi bus per Costa Caparica (compagnia TST andata e ritorno circa 3€). Arrivo davanti all'oceano, mi assale una sensazione quasi magica: odore di mare grande, profumo di estate fresca ma violenta, colori vividi. La spiaggia grande e chiara (ma non troppo) si apre davanti a noi verso l'azzurro dell'oceano costiero. Lasciamo borse e occhiali tra tanta gente locale che a me stupisce ogni giorno per la gentilezza e l'educazione con la quale trattano il prossimo, e ci "facciamo un bagno". Premetto che io a mare ci sono nata e che ci vado anche ad Aprile, ma l' oceano è davvero freddo. Daje, tonifica e riprende soprattutto. Pranzo al Pizzaria da Wave, hamburger toast o pizza e bevanda 5,70€ che sembra il Peach Pit di Beverly Hills 90210. Che relax, che bello, che magia. Sento le farfalle nello stomaco, mi sa che mi sono innamorata di Lisbona.
Facile conquistarmi con il mare..
Ritornando a casa per ricaricare le batterie, passeggiamo per le vie del Chiado che di pomeriggio brulicano di gente locale, turisti con buste di H&M e artisti di strada. Su per il Bairro Alto e giù verso Cais do Sodré, ci fermiamo al ristorante messicano Las Ficheras su Rua dos Remolares (ottimo rapporto qualità-prezzo) e per mezzanotte ci iniziamo a perdere per le vie del quartiere. I concerti e le serate nei club di Rua Nova do Carvalho iniziano tardi, diciamo per l'1.30 quindi prima potrebbe sembrare la serata sbagliata per cercare divertimento. Il bar Tokio organizza spesso concerti live in stile rock, samba jazz e alternative, il bar Jamaica ovviamente serate reggae e dancehall ma il top è Pensão Amor, una vecchia casa di appuntamenti ora spazio artistico con un bar esterno ed interno, una libreria erotica, piccoli balconi e musica da ballare in vacanza, ecco. Nel weekend c'è molta gente ma ne vale davvero la pena.
La serata finisce così, nella più completa soddisfazione di aver ascoltato tanta musica e di esserci godute la nightlife portoghese.
Tra una enchilada e un brownie a Las Ficheras ho progettato un mio trasferimento a Lisbona con weekend saltuari a Porto. I portoghesi sono anime magnifiche, la città è ordinata, non troppo pulita ma semplice. Mi piace, cazzo, non me lo aspettavo. Ci rivedremo presto.

DAY 6 
mer 24.08.2016

Sveglia in totale silenzio e direzione Stazione Cais do Sodré nel mutismo più totale. Lunghissima fila in stazione per acquistare i biglietti per Cascais ma siamo disposte a tutto per un altro po' di sole e altri miliardi di chilometri in salita, yuhuu! Il biglietto Lisbona-Cascais (solo andata, siamo indecise su dove andare, se a Estoril o a Cabo da Roca o a Sintra, torneremo in qualche modo a Lisbona) costa 2,65€, un'insalata 2€ e uno speaker da qualche watt 16€. Mannaggia, ma almeno abbiamo la musica in spiaggia. La spiaggia.. Praia da Ribeira non ha molto a che vedere con Caparica, è più piccola e il mare è più calmo benché sempre gelido.Trascorriamo qualche ora a mare e poi un po' da lì verso la marina e decidiamo di spingerci verso Sintra. Però vorremmo vedere anche Cabo da Roca e per fortuna che i portoghesi sono gentilissimi ed educati e ci spiegano che abbiamo due scelte per arrivare in bus a Sintra (il capolinea è alle spalle della stazione, sotto il palazzo blu sede di un centro commerciale): il bus 403 che ci impiega un'ora e passa per tutta la costa attraverso parte del parco di Sintra-Cascais e il bus 417 che ci impiega circa 40 minuti e taglia per la strada interna, ma non per Estoril. Scegliamo il 403 e arriviamo a Cabo da Roca passando attraverso il parco naturale che si getta nell'oceano a perdita d'occhio. Magnifico.
Arrivo a Sintra cercando di evitare le conseguenza del mal d'auto, ma è troppo tardi per salire al Castel de Mouros (si arriva preferibilmente in bus e fino alle 18), quindi camminiamo perdendoci tra bellissime ville, spazi verdi, bar e stradine bianche e scivolose.
Una volta qualcuno mi disse di lasciare qualcosa di non visto in un luogo che abbiamo amato, in modo da avere un motivo per ritornarci, senza che sia ripetitivo, avendo qualcosa di nuovo da esplorare.
Ritorno in treno, arrivo a Roisso (2,10€) con l'idea di prendere il famoso tram 28 e fare il giro della città sul tram più antico di Lisbona. Il tour parte da Pr. Martin Munoz e la fermata si riconosce subito dalla coda lunghissima (il tempo d'attesa previsto per questo giorno alle 19 circa era di un'ora e mezza-due). Piano B: mangiare e tornare più tardi. Adorabile.
Ci lasciamo consigliare dalla Lonely Planet e andiamo al Rei d' Frango : una piccolissima trattoria sulle scale retrostanti l'entrata principale della stazione ferroviaria di Roisso. L'atmosfera è pazzesca, sembra di essere nella cucina di casa di una vecchia amica la cui madre cucina tutto il tempo. Un massimo di 40 coperti, cucina a vista dal bancone, pasti abbondanti e cucinati al momento, tv accesa e conduzione familiare. Il tutto in 60 metri quadrati. Il pasto più buono che abbia mangiato in Portogallo e dopo la parmigiana di mia nonna, il piatto migliore degli ultimi mesi. Eh, mia nonna mette la mortadella tra le zucchine e le melanzane fritte.
Ne usciamo soddisfatte e pagando meno di 10€ per un abbondante piatto di pesce spada alla piastra (lei) e bistecca di maiale (io) con contorno di insalata, patate e riso aromatizzato (la mia bistecca della casa era coperta da un uovo e da olive nere). La mia amata guida si sbaglia poche volte.
Facile conquistarmi con il cibo.
Dopo cena appuntamento con il tram 28 che però dalle 21.40 (in settimana da marzo a settembre) viaggia solo tra Graça e Estrela. Il tram 28 di sera ha un'aria antica, trasportata in una realtà moderna in cui uno stronzo parcheggia sui binari e si aspetta quasi un'ora per salire sul tram che non riesce a passare.
Fa freddo (con questa parola intendo che c'erano 22 gradi e un po' di vento) quindi ripassiamo da casa per cambiarci e scendiamo di nuovo verso Cais do Sodré passando per il Bairro Alto. Chilometri e chilometri di strade a ciottoli così lisci da sembrare oleosi ci rassodano così tanto che torniamo in taxi stasera. Non sapevo di avere così tanti muscoli nelle gambe, rivoglio la mia flaccidità.

DAY 7 
gio 25.08.2016

Sveglia lunga e silenziosa, colazione al solito Pastelaria-Padaria de São Roque e check-out. Direzione Cais do Sodré (precisamente la fermata si trova su Rua 1 de Maio) per prendere un bus o un tram che ci porti a Belém (tram 18 o bus 728). Visita al Centro Cultural che ospita un museo di arte moderna e contemporanea, passeggiata lungo Pedreira do Alvito e ritorno verso il centro per pranzare al Rei d' Frango..ormai siamo di casa, o almeno così ci piace pensarla. Da Restauradores prendiamo la metro per Jardim Zoologico, stazione bus Sete Rios da dove partirà il pullman per Lagos (20€ solo andata, 4 ore e mezza). Attraversando il Portogallo sud-occidentale rifletto su come sia stato facile e interessante viaggiare fino a quel momento. Anche una semplice vacanza di fuga dalla pesante realtà quotidiana si è già tramutata in una pagina di vita piena di foto Polaroid indimenticabili.
Arrivo a Lagos alle 20.30, ricerca di un accomodation di qualsiasi tipo. Troviamo un ostello proprio dietro la stazione dei pullman e a due passi dal centro. L'ostello Soledad (25€ posto letto in camerata da 4, condivisa con una gigantesca australiana e una biondissima americana) di notte è gestito da un antipatico pelato che mi odia profondamente ed evita di parlarmi se gli è possibile. Non sa che diventerà il nostro passatempo di prese in giro preferito. Chiaramente non perdiamo tempo e ci tuffiamo nella vita notturna di questo bel paesino. A primo acchito Lagos appare molto caratteristica ma ben presto si trasforma nel teatro di scorribande giovanili che temevamo esistesse solo ad Albufeira. Fermiamo gli unici due ragazzi che sembrano avere più di 15 anni e meno di due litri di alcool in corpo per chiedere dove poter andare stasera per una birra tranquilla. I due spagnoli sembrano stupiti almeno quanto noi perciò facciamo squadra e ci fermiamo all'Eddie's tutta la notte, nonostante avessimo due free drink per il terrificante Black Cat, il pub delle scolaresche inglesi (66cl di cocktail 5€). 

DAY 8 
ven 26.08.2016


Buongiorno Lagos, buongiorno chiattissime compagne di stanza, buongiorno interattivo anche a los españoles tontos en resaca, andiamo al mare, direzione Benagil. Credo che questa sia la giornata più bella della vacanza, non si fa altro che ridere, ammazzarsi infrangendosi nei cavalloni dell'oceano, commentare la fauna umana della spiaggia e bere Sagres fino a dormire sotto l'ombrellone fino a sera. Il mare troppo mosso ci impedisce di arrivare alla cava (sia a nuoto che in barca) ma non di salire su una scogliera ripida e pericolosissima per ammirare la vastità dell'oceano. Torniamo in auto a Lagos, il viaggio in un lussuoso Mercedes 6 posti camperizzato mi fa pensare alle variabili che ogni giorno si incrociano nelle nostre vite. Se non avessi chiesto a loro ieri sera dove andare a bere? Se non fossero stati bravi ragazzi? Studio i fili che si intrecciano in quel giorno, quel posto, quella connessione che pian piano si è piazzata là tra noi quattro.
In viaggio si incontrano tante persone, in vacanza ancora di più, ad ognuna si lascia qualcosa, un numero di telefono, un abbraccio, un pezzo di amore estivo, un oggetto caro. Altre volte, invece, si incontrano altri tipi di persone, quelle a cui non lasci nulla, perché non chiedono nulla. Sono quelle persone fraterne con le quali viaggeresti sempre e ovunque, quelli con cui ti guardi negli occhi e ti butti in una fontana al centro di Lagos uscendone puzzolente di cloro e andandoti a lavare con l'acqua degli irrigatori delle aiuole sulla marina. Sono quelli che non chiami amici, ma che quando vanno via il giorno dopo un po' pare che la vacanza sia finita. Sono quelli che con la promessa "nos vemos a La Havana" magari tra due settimane spariscono anche dal più squallido social network e non li senti più e sti cazzi Cuba. Comunque vada, sarà impossibile dimenticare i pochi ma intensi momenti passati insieme.
Ceniamo cucinando spaghetti ad un orribile pesto e usciamo, dirigendoci nuovamente verso il poco interessante centro. Bar Eddie's, qualche bar con Santos a 1.50€, discoteca Inside Out per interminabili 5 minuti di ragazzini biondissimi ubriachissimi e sigarette amare di addio per strada.

DAY 9 
sab 27.08.2016

Sveglia malinconica ma propositiva, molto lentamente ci dirigiamo verso la marina, la stazione ferroviaria è dall'altra parte del ponte e prendiamo due biglietti per Portimão (4€ andata e ritorno) per andare alla famosa Praia das Rochas. Finalmente una spiaggia enorme, bianca con mare non troppo agitato. Su questo lungo lembo di litorale si alternano lidi e spiagge libere, piccole e grandi rocce di color chiaro che sembrano concludere la spiaggia e invece ne nascondono un'altra. Ritorno a Lagos in treno e finalmente riusciamo a visitare il paese con un po' di luce. È effettivamente molto bello come potevamo intuire la sera, case basse di colori chiari, azulejos, mura, murales ma troppi negozi turistici.
Di sera ceniamo all'Adega da Marina, sul lungomare. Il menu turistico a 11.50€ comprende pane, burro, olive, zuppa o insalata, pollo grigliato (buonissimo), insalata di frutta e bevanda a scelta. La mia compagna di viaggio mangia un ottimo bacalhau grigliato con patate (no comment).

DAY 10 
dom 28.08.2016

Sveglia prestissimo, cosa a cui non sono assolutamente né psicologicamente abituata né eticamente d'accordo e affitto di un'auto per girare il più possibile prima di lasciare l'Algarve.
Iniziamo da Praia da Marinha, in direzione Lagoa, fermandoci a Portimão per lasciare un padre e un figlio che giravano in autostop presi all'uscita di Lagos. Praia da Marinha è spettacolare, Internet la descrive come una delle spiagge più belle d'Europa e mi trova assolutamente d'accordo. I colori dell'acqua vanno dall'azzurro dei primi metri dove l'acqua è già alta al blu del mare profondo solcato da barche, catamarani, caicchi e motoscafi pieni di turisti pronti a stuprare ogni meraviglia costiera. Il sole qui batte forte sulla sabbia bianca e alle 16 siamo già cotte, perciò sfruttiamo questi 100€ di car rental e apriamo la mappa stradale. Albufeira è soli 20km da qui, andiamo a vedere se fa davvero schifo come dicono. La strada N125 scorre rapida e attraversa piccoli paesini come la bella Albuferinha e Guia, per sfociare nel bianco panorama di Albufeira, città originariamente piena di storia (Al- ricorda la dominazione mora in tutto il sud della Spagna e del Portogallo) ma ad oggi tristemente nota per essete meta di turismo di massa e vacanze low cost principalmente per inglesi e russi. Albufeira si dirama dal centro storico restaurato alle nuove case bianche a tetti rossastri dalla cima di una collina fin sulla spiaggia. Il cemento ricopre ogni singolo metro, anche sulla sabbia ci sono passerelle e spiazzi, così come un ascensore e delle scale mobili che portano proprio lì.
Perlomeno il cibo è buono, ma questo è irrilevante a fronte di tutto ciò che mi circonda. No, no, andiamo via. In macchina discutiamo del viaggio che sta per concludersi tra soli due giorni e ci rendiamo conto di aver visto così tanti luoghi che ci potrebbe bastare. Come Odiáxere, piccolo villaggio alle porte di Lagos, solo pochissime casette bianche con le rifiniture colorate, piccole vie di ciottoli a senso unico e pochissimi turisti.
Crediamo di aver visto tutto.
Ma ci sbagliamo: arriviamo a Cabo de São Vicente.
Il vento incessante e fortissimo è il segnale che quello sia l'ultimo posto del mondo. Le urla delle onde che si infrangono sulle altissime scogliere e il silenzio assordante rotto dall'ululato delle correnti fanno del punto più ad ovest d'Europa un luogo quasi sacro, viscerale, antico. Trascorriamo più tempo qui ad osservare questa punta di Europa che ad Albufeira chiaramente, e il sole inizia a calare colorando di arancione e rosso il faro, di blu e verde il mare e di giallo e marrone le scogliere sulle quali pericolosamente camminiamo. Che quadro, che arte della natura.
Tramonto per le vie di Sagres, dove finalmente troviamo i tanto milantati surfisti dell'Algarve. Sì, perché fino a quel momento, in mare avevamo visto solo materassini, sub di fortuna con maschera 360° Easybreath e selfie stick con Go Pro. (E poi, onestamente..un po' li cercavamo i bei surfisti, giusto per appostarci là e giudicare spassionatamente la loro bellezza selvaggia.)
Ritorno a Lagos con la consapevolezza di esserci sbagliate a pensare di aver visto tutto, e con l'impazienza di andare sempre un po' più in là, di spostare il confine delle cose, delle idee, dei tragitti.
Ad esempio, spostare il viaggio in Portogallo fino all'Andalusia.

DAY 10 
lun 29.08.2016

Sveglia alle 7 con una compagna di stanza con gli stoccafissi islandesi essiccati ai piedi, una puzza di marcio che ci fa essere alle 7.10 già per strada a bere caffè e a mangiare gli ultimi pastels de nata con spolverata di cannella, i migliori. Pullman delle 8 per Siviglia (Eva bus, 20€ solo andata, 6 ore, un passaggio in blablacar sarebbe stato meglio, per lo stesso prezzo, il viaggio dura meno di due ore). Sarà difficile eleggere miss città migliore della vacanza 2016: ogni volta che pensavo di aver visto il meglio, mi sono sempre dovuta ricredere.
Attraversando il confine, la differenza tra i due paesi è netta. Così vicini, così distanti. Distese di verde a perdita d'occhio interrotte da spianate di terra arsa giallognola e da case rurali. Un viaggio bellissimo, peccato che avessi conquistato due posti e mezzo nell'ultima fila e quindi dormissi. A tratti però, ogni tanto mi svegliavo per la curiosità di vedere il panorama e cambiare canzone, Calcutta sarà anche bravo, ma l'abbiamo cantato durante tutta la vacanza. Tuffo nei 39 gradi e scirocco dell'ora di pranzo di Siviglia, dalla stazione Plaza das Armas arriviamo con il bus 21 a Santa Justa vicino la quale fortunatamente abbiamo la stanza AirBnB e da dove domani partiremo per l'aeroporto. Perfetto, se non fosse per il caldo insopportabile. E se non fosse perché domani partiremo.
Aspettiamo un po' prima di uscire, anche perché veneriamo la siesta anche al sud Italia e usciamo per le 18, nonostante il caldo non si sia placato e le strade siano vuote, molti negozi chiusi e pochi turisti.
Credo che il periodo peggiore per visitare l'Andalusia sia proprio in estate, specialmente ad Agosto, ma qualche temerario come noi si trascinava per le vie andaluse bevendo acqua gelida e camminando solo nelle zone di ombra.
Siviglia mi strizza l'occhio e con aria languida e ambigua mi sussurra "Ben tornata. Ora studiami meglio, guardami attentamente, ti ammalierò."
Dalle 18 non smettiamo mai di camminare fino all'ora di cena (quella spagnola e del sud Italia, 21.30 circa) così da poter vedere quanto più possibile: la Cattedrale, il centro storico, l'Arena sul fiume, Plaza de España e da là in bus verso la Almeda de Hercules per andare a cena al Duo Tapas e ritornare a piedi a casa, attraversando tutta la città by night.
Arriviamo a casa morte e mi tocca anche parlare con un logorroico messicano in mutande, che non aiuta il momento emicrania-stanchezza-depressione da ritorno.
Siviglia lascia il segno, è la seconda volta che ci vengo in quattro mesi e stavolta mi è sembrata diversa ma sempre di un fascino ipnotico unico.

DAY 11
mar 30.08.2016

Sveglia alle 7, lo zaino sta per esplodere, la mia testa anche. Caffè americano e muffin mela e cannella, ho bisogno di zuccheri. Alle 8 arriva il bus verso l'aeroporto (4€, passa ogni 20 minuti circa e ci impiega 20 minuti per raggiungere l'aeroporto, una delle fermate è la Stazione Santa justa, lato Mc Donald's) e alle 10 il volo per Roma riparte. Purtroppo. Purtroppo per Roma, perché avrei voluto restare altrove. Purtroppo per Roma, perché le condizioni di vita della capitale portoghese e di altre città portoghesi o spagnole è nettamente migliore. 


THANKS TO:
Anna, mia compagna di viaggio,
obrigadissima.
Paki e le sue "non ti mostro le foto, vallo a vedere".
Chiunque mi abbia detto poco prima di partire:
"vai, non ti fermare, perchè solo così sarai felice e ti vendicherai, il tuo sorriso è la tua forza".


MY SOUNDTRACK:
Atili Bandalero - Tomorrow was a good day https://www.youtube.com/watch?v=o-r0NZB3Wjw
Calcutta - Gaetano https://www.youtube.com/watch?v=pQGM2szf0yE
The Cat Empire - The lost song https://www.youtube.com/watch?v=Zz7G-J3HiGk&feature=share

 

Photostream

più foto qui: 47847591@N07

Meet The Author

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