EGITTO - SHARM EL SHEIKH

Ah, "Sharm"! Terra di cous cous occidentalizzato, di Umberto Smaila, di villaggi turistici con piscina e di souvenir con la piramide, il cammello e il faraone! 


La bravura di un turista che viene a Sharm el Sheikh per la prima volta sta nel guardare questa località e vederla spoglia dal turismo di massa. È un controsenso ed è difficile immaginarsela senza Pacha, senza Limousines e senza aria condizionata. Così sarebbe solo una bellissima città egiziana e al turista non piacerebbe. Ero infatti quasi indecisa se inserire questo post nella sezione Africa o Europa.


A prescindere dalle attrazioni artificiali, quelle naturali e architettoniche sono indubbiamente maestose. 
Sharm el Sheikh è situata sulla costa della punta meridionale della penisola del Sinai ed è circondata da montagne: questi due fattori la rendono una città calda ma non troppo umida né afosa. I periodi migliori nei quali visitare Sharm el Sheik sono Marzo-Maggio e Settembre-Novembre.
È sempre stata, anche prima del boom del turismo di massa, una delle migliori mete per chi pratica diving, vantando la seconda barriera corallina del mondo dopo la Great barrier reef australiana. Le spiagge non sono mai troppo affollate perché larghe e svariate lungo la costa, ci sono luoghi di ristoro ovunque e anche aree in cui praticare sport acquatici. 

Naama Bay
A Sharm el Sheikh la tipica giornata del turista in vacanza per una settimana è la seguente: sveglia entro le 11 e colazione a buffet in villaggio, dove molto probabilmente ci saranno già gli arzilli animatori carichi di giochi e attività da proporvi per tutto il giorno. Bus navetta per la spiaggia, giochi in acqua, pranzo e gioco aperitivo. Il pomeriggio di solito ci si rilassa in piscina, tra un cocktail e un altro, la cena la si passa tutti assieme mentre si assiste ad uno spettacolo di danza del ventre e in tarda serata si passeggia per Naama Bay (strada principale piena di negozi e ristoranti) o l'Old Market (la città vecchia), prima di fare un salto in qualche locale notturno.


Ora, io questa esperienza l'ho fatta, ma se mai dovessi ritornare a Sharm el Sheikh non la ripeterei e sicuramente non sceglierò mai più una vacanza in villaggio. Il problema dei villaggi turistici è che mischiano insistentemente falsi miti locali con false culture occidentali e ciò che ne vien fuori è una struttura in stile simil arabo, nel quale la gente locale lavora per pochi spiccioli al giorno e che prepara cocktail e pietanze secondo gusti dei clienti del villaggio stesso. Il villaggio dove sono stata io non era in pieno centro, ma lo si raggiungeva con un bus privato, era abbastanza grande per me, ma a detta altrui "potevamo trovare di meglio".Un momento mi ha letteralmente sconvolta: lo staff del villaggio era composto solo da locali e li vedevo arrivare e andar via dalla struttura ogni giorno ma non ho realizzato fino a che non l'ho visto con i miei occhi, che vivessero in baracche monoposto appena fuori il villaggio stesso, perché probabilmente, con lo stipendio che ricevevano, non potevano permettersi di meglio. E pensare che io, quella settimana l'ho pagata 400€.

Perciò, al mio ritorno ho cercato un modo alternativo di soggiorno a Sharm el Sheikh, e su TripAdvisor ho trovato tanti commenti di gente che, come me, preferisce un tipo di vacanza più autonomo e aveva affittato un monolocale o un'intera villa.




Deserto del Sinai
Da Sharm el Sheikh è usuale organizzare escursioni fuori porta: i collegamenti per altre località sono sempre operativi, soprattutto in alta stagione. È sicuramente interessante la "cammellata" o la "motorata" nel deserto del Sinai: chiamate così per il mezzo con il quale si attraversa un piccolo tratto di deserto per poi giungere ad un piccolo accampamento nel quale sostare e assaggiare il the tipico dei beduini
Dahab, vecchio villaggio di pescatori beduini, oggi centro turistico e balneare, è anche un punto di passaggio per le escursioni verso il monte Sinai. È particolarmente suggerita a chi pratica windsurf (è particolarmente ventosa), snorkeling e diving (per la barriera corallina). A differenza di Sharm el Sheikh, le strutture ricettive e quelle locali hanno mantenuto il vecchio stile beduino.
Hurghada, raggiungibile da Sharm el Sheikh in traghetto (durata di circa due ore e costo di 60€ a/r), ha le stesse caratteristiche di Dahab, nonostante si trovi in una posizione diversa: abbastanza ventosa per praticare windsurf, ricca di fauna e flora marittima per escursioni in mare ma molto più turistica, in quanto businessmen americani, arabi ed europei hanno investito negli ultimi decenni in alberghi, casinò e strutture di ristorazione.
Se c'è abbastanza tempo, ovviamente è bene visitare il Cairo, Luxor o Alessandria; il viaggio in aereo dura dalle 2 alle 4 ore, ma l'aeroporto di Sharm el Sheikh non è distante dal centro e i costi, tranne che in alta stagione, sono abbastanza contenuti.

Circa tutte le escursioni, mai accettare a busta chiusa le proposte del tour operator con il quale si parte in vacanza, anche facendo una passeggiata a Naama Bay si incontrano moltissime agenzie private che offrono esattamente le stesse escursioni ma a volte alla metà del prezzo chiesto dai tour operator.





 

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