COREA DEL SUD - SEUL


Giovane metropoli simbolo di potenza economica, Seul è la ricchezza politica, sociale, culturale, religiosa, economica, spirituale ed architettonica della nuova Asia.

Insadong
Seul è non solo geograficamente al centro tra Cina e Giappone, tra due superpotenze e nel mezzo di rotte commerciali e culturali abbastanza invasive e travolgenti. Così, quasi tutto sembra essere un mix di queste due antichissime popolazioni, dal cibo alla lingua, e per strada sembra che passato e futuro convivano perfettamente assieme: non è difficile trovare un piccolo tempio su una strada trafficatissima e piena di banche ed uffici. Allo stesso modo la popolazione assomiglia a quella cinese per varie caratteristiche, ma sembra più evoluta (non sputano, non sono chiassosi nei luoghi pubblici) e meno occidentalizzata di quella giapponese (dedicano estreme cure alla bellezza personale e alla moda ma preservano le proprie tradizioni). Al ritorno in Cina, per raccontare le mie impressioni su Seul, la descrivevo come "la città che sembra essere cinquanta anni avanti Shanghai e cinquanta indietro Tokyo".
Fortunatamente i coreani sono molto più belli dei cinesi, soprattutto più civili e meno goffi, hanno un'aria sicura da figli di papà, ma trasmettono sicurezza e fascino. Paragonati ai giapponesi hanno probabilmente meno sicurezza in sé stessi e non azzardano troppo nella loro vita privata e pubblica. 

L'ostello nel quale sono stata (Hongdae Hostel http://hongdaeguesthouse.com) è situato a Hongdae, il quartiere universitario, ricchissimo di locali, bar, negozi, gallerie d'arte all'aperto e giovani stranieri e coreani ovunque 24/7.  
Sicuramente la zona più interessante è Insadong con il suo Changdeokgung, il palazzo reale inserito nel patrimonio UNESCO, ampio, colorato e tanto mistico quanto rigoroso. La seconda attrazione indimenticabile della capitale è, a mio avviso, il (più) grande tempio buddista della città, Jogyesa, dove al suo interno è possibile ripercorrere la vita di Buddha ammirando i murales lungo le pareti che lo circondano. Insadong è anche il luogo migliore per trascorrere un pomeriggio o una sera del tutto turistica, grazie ai numerosi negozi, bar, street food, ristoranti e artisti di strada lungo le sue vie. 
A differenza di Cina e Giappone, comunque, lo shopping a Seul è concentrato nei giganteschi centri commerciali (come ad esempio il CEOX Mall a Gangnam, quartiere meridionale famoso essenzialmente per questo shopping mall e per la quintessenza della canzone asiatica).

Gyeungbokgung
Seul pare molto meno complicata sulla mappa di tante altre città asiatiche, e in effetti le attrazioni, i monumenti e i maggiori luoghi di interesse sono concentrati in pochi e ben collegati quartieri centrali.
Nel quartiere di Gwuanghwamun si trovano il bellissimo palazzo Gyeungbokgung del XV secolo, il Deoksugung, residenza reale con giardini e strutture architettoniche molto particolari e interessanti, il Gyenghuigung e il suo magnifico parco e il padiglione Bosingak situato lungo Jongno.
Personalmente, la zona che mi è sembrata più affascinante perché porta un po indietro nel tempo e nelle culture antiche è Bukchon, un'area architettonica di dimore e strutture tipicamente coreane, alcune delle quali disabitate, altre comprate da ricchi occidentali e altre interessanti da visitare anche solo dall'esterno. Il piccolo quartiere si trova su un'altura e una volta arrivati in cima, il panorama sulla città frenetica e metallica sembra un altro mondo da qui. È molto vicina al Gyeungbokgung e, maledetta globalizzazione, si trova facilmente grazie anche all'ausilio di steward e hostess in abiti occidentali che danno direzioni e informazioni.

La Tour Eiffel di Seul è la sua torre, alta, colorata di luci pop di notte, imbastita di centinaia di turisti ad ogni ora del giorno e della notte, ma dalla quale vale la pena ammirare il bel panorama e lo skyline della città. Ovviamente, il momento migliore per salire sulla torre è il tramonto. Per raggiungerla di solito si raggiunge in funivia il Namsan Park, sulla montagna Namsan, e da qui si prendono le ascensori o si cammina lungo un sentiero per raggiungere la torre. 

Bukchon
Il contrasto antico-moderno l'ho ritrovato in quasi tutti i paesi asiatici che ho visitato: da un lato è sempre interessante scoprire la storia di queste culture e tradizioni così diverse dalle nostre, dall'altro però devo ammettere che probabilmente, proprio a Seul, ho capito che la modernizzazione di queste società dà loro la possibilità di mettersi alla pari con altri paesi su scala mondiale, a livello economico e sociale. In alcuni casi, come appunto questo, addirittura alcuni paesi, da noi erroneamente considerati "lontani, vecchi ed estremi", superano le aspettative occidentali, battono i record commerciali ed economici e rivendicano primati a noi talvolta sconosciuti.

Purtroppo o per fortuna, il tipo di governo e la stabilità politica dei paesi asiatici non rispecchiano sempre gli standard occidentali, perciò il vero abisso tra mondo occidentale ed orientale si racchiude nel diverso modo di condurre un paese, nelle libertà concesse, autorizzate o negate al popolo. 
Qualunque siano le differenze, come in una vignetta della Settimana Enigmistica, per me sono sempre piccole e noiose da trovare.


 

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